Rames: La mia musica “Urban” per lasciare un messaggio positivo.

di Alessandro Villa

In un panorama musicale sempre più affollato, emergere non è solo una questione di talento, ma anche di visione e strategia. Abbiamo incontrato l’artista Rames per parlare della sua identità musicale “urban” che si differenzia per i messaggi positivi e del suo ruolo come promotore di Play Music Magazine, un progetto che mira a dare spazio e opportunità agli artisti emergenti.


L’Identità “Urban” che va controcorrente

La musica di Rames si definisce “urban,” ma si distingue nettamente dalle tendenze più diffuse nel rap e nella trap contemporanea. “Io nasco alle origini comunque dal rap,” ci ha raccontato, sottolineando l’importanza di veicolare contenuti: “Ci tengo sempre a farlo con un messaggio, cioè a mettere dei contenuti dentro, a lasciare qualcosa a chi lo ascolta o comunque a chi guarda il progetto.”

Questa attenzione al contenuto sfocia in un messaggio intrinsecamente positivo, una scelta che lo colloca in una posizione “controcorrente” rispetto ai messaggi che spesso dominano la scena urban. L’artista spiega che, pur essendo questa una scelta voluta, un approccio diverso “non sarebbe adatto a me.” Per Rames, l’obiettivo è dimostrare che nel rap non tutti devono “mandare messaggi negativi”: “Si possono mandare qualsiasi tipo di messaggio, non deve essere fatto di tutta l’erba un fascio, ecco.”

Dalle Origini al Music Business e l’Impegno Sociale

L’artista ha un lungo percorso alle spalle, avendo iniziato a fare musica nel lontano 2000-2001 con il gruppo Zona stretta, realizzando il primo album omonimo. Un’epoca in cui l’accesso agli studi di produzione era “molto difficile” e i costi erano “folli.” Dopo il 2006, Rames ha continuato come solista e, negli ultimi tre anni, ha dedicato molto tempo alla formazione nel music business per comprendere meglio la promozione e l’industria. La musica resta una parte vitale della sua vita, e attualmente è in studio per nuovi progetti che manterranno un “trend positivo.”

L’ispirazione per i testi è tratta da “tutto ciò che circonda,” scrivendo della realtà, ma con l’aggiunta di “molta immaginazione.” Il suo metodo è influenzato dal suo stato mentale, ma la regola è “portare, anche se tratto temi magari negativi, e cercarli sempre comunque di portarli musicalmente con positività.” Attualmente collabora con diversi produttori per i nuovi progetti ,ed è costantemente alla selezione e alla ricerca  costante di nuovi collaboratori  da inserire all’ interno dei suoi progetti.

Rames ha anche in mente di sfruttare la sua musica per l’attivismo sociale in “contesti di marginalità” come scuole, carceri e centri giovanili. L’idea sarebbe quella di creare dei percorsi per i giovani, “portando le loro storie nella musica o aiutandoli a realizzare progetti.”

Play Music Magazine: Uno Spazio per Tutti gli Artisti Emergenti

Oltre all’attività artistica, Rames è il promotore di Play Music Magazine, un progetto editoriale nato “da poco meno di un anno” dalla sua collaborazione con diversi uffici stampa.

La missione del magazine è chiara: “Io sono convinto che nella musica un’opportunità va data a tutti.” Rames afferma che Play Music Magazine nasce per dare questa opportunità a chiunque voglia interfacciarsi con il mondo musicale, citando la complessità del settore e la storica mancanza di corsi formativi.

Il magazine al momento non prevede servizi a pagamento e la sua cadenza di uscita dipende dal materiale che arriva. L’obiettivo è raggruppare gli artisti per genere musicale. Per la pubblicazione, Rames richiede un comunicato stampa o una mini descrizione, curando personalmente tutta la parte grafica e l’impaginazione. Il magazine è disponibile solo su Instagram.

Rames collabora anche con Semantic Sound, una realtà siciliana attiva a 360 gradi nel mondo della musica elettronica, che si occupa di format video, produzione, editoria e management.